Questo blog nasce da noi giovani del PDL Massafra, affinchè i nostri ideali ed i nostri valori possano essere condivisi da più gente possibile, per chi, come noi, vede nella politica uno stimolo di confronto e di crescita.

RAGGIUNGICI AL NUOVO SITO www.pdlmassafra.it

mercoledì 31 dicembre 2008

AUGURI DAL CIRCOLO DELLA LIBERTA' DI MASSAFRA

I soci del Circolo della Libertà di Massafra desiderano porgere ai cittadini e a tutte le famiglie della Città di Massafra i più sentiti auguri di un felice 2009. Il grande percorso politico, il sogno per cui noi soci del Circolo abbiamo tutti quanti lavorato, sta diventando una realtà. Questo sogno ha un nome: Popolo della Libertà. In esso saranno racchiusi i progetti e le idee di numerosi giovani, che credono nei valori e nelle idee del nascente partito delle Libertà. Abbiamo iniziato tutti insieme, un’avventura rivoluzionaria per far sì che tutti gli italiani, che non si riconoscono nella sinistra e suoi dogmi, si trovino in un unico grande, grande, grande movimento delle donne e degli uomini che amano la libertà e che vogliono restare liberi. I Circoli saranno la linfa vitale del grande e straordinario cambiamento che sta caratterizzando la politica locale e nazionale. In questo nuovo anno lavoreremo insieme alle altre forze politiche per dare alla nostra città di Massafra il giusto ruolo istituzionale e l’autorevolezza politica che merita in campo provinciale e regionale, affinché come ci ricorda il pensiero sempre attuale del presidente Aldo Moro (nel trentennale dalla sua scomparsa), la politica sia il mezzo principale con cui mettere in atto il “bene comune”. Auguri a tutta la città e buon 2009!

Cose fatte in 8 mesi

http://www.innovazionepa.gov.it/ministro/pdf_home/pacchetto_natale_08.pdf

Collegamento ad un File Pdf che illustra le cose fatte nei primi 8 mesi di governo dal Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione.

martedì 30 dicembre 2008

Perché essere ottimisti

Affrontare la crisi: perché Berlusconi ha ragione.

Di fronte alla crisi globale il Governo Berlusconi è stato il primo al mondo a garantire che nessuna banca sarebbe fallita e che nessun risparmiatore avrebbe perso un solo euro dei suoi depositi. Ancora per primo il governo è intervenuto per un totale di 80 miliardi di euro, a sostegno dei più deboli, delle famiglie e delle imprese, investendo sul futuro del Paese: il capitale umano e le infrastrutture.
Bisogna essere realisti e mantenere le abitudini di vita di sempre, ciascuno second
i propri mezzi. La crisi economica è nelle nostre mani, dipende da ciascuno
di noi, dalla capacità di guardare la propria realtà con fiducia e con speranza
per il futuro. Il mio ottimismo nasce dunque dalla realtà delle cose che abbiamo fatto in questi primi 8 mesi di Governo e che sono:

La situazione reale oggi

Il calo dei prezzi.

Molti se ne sono accorti già durante lo shopping natalizio: anche le grandi firme hanno iniziato le offerte speciali. I ribassi sono in media del 30%, e a gennaio, quando partiranno i saldi ufficiali, si potrà acquistare, e bene, al 50%.
Il calo del greggio e delle materie prime. La riduzione dell’inflazione non è dovuta solo alla minore domanda, ma anche alla discesa strutturale delle materie prime. A cominciare dal petrolio, che l’estate scorsa aveva sfiorato i 150 dollari al barile ed oggi sta a 40, meno di un terzo. Il prezzo della benzina è poco sopra l’euro al litro, ai minimi da due anni, le bollette di luce, gas e riscaldamento si ridurranno progressivamente nel 2009 per una cifra valutata un po’ più di 2.000 euro per ogni nucleo familiare.

Gli alimentari.

Anche le materie prime alimentari costano meno. L’indice generale calcolato in dollari, che aveva superato quota 170, scenderà tra 90 e 100. Possiamo tutti verificarlo al mercato o al supermarket. Il governo ha già annunciato che non saranno tollerate speculazioni in particolare su pane e pasta.

Il risparmio sui mutui.

L’Euribor, il costo del denaro tra banche sul quale si calcolano le rate dei mutui variabili, è già sceso dal 5,4% di settembre al 3,1%. Oltre due punti che per un mutuo di 100 mila euro significano un risparmio medio, sulla parte interessi, di 100 euro al mese a seconda dello spread applicato dalle banche. L’indice è destinato a scendere ancora man mano che la Bce ridurrà il costo del denaro: se, come previsto, la Banca centrale europea lo porterà intorno all’1,5% l’Euribor arriverà nel secondo semestre 2009 all’1,9. Per chi ha un mutuo si tratta di un risparmio complessivo di circa 200 euro al mese per ogni 100 mila euro, 2.400 euro su base annua che in virtù delle modalità di applicazione dei ribassi (vengono accreditati dopo tre mesi) si faranno sentire tutti nel 2009.

Il paracadute del governo.

È bene ricordare che l’esecutivo ha aperto un paracadute sui mutui, sui redditi bassi e sulle bollette. Le rate dei primi non potranno superare, tra interessi e spread, il 4%, oppure il tasso complessivo applicato al momento della stipula. Sono poi tuttora in vigore la convenzione tra banche e ministero dell’Economia, le rinegoziazioni e la surroga (trasferimento del mutuo ad altro istituto). Le banche, inoltre, in base al recente decreto Tremonti, sono tenute o ad applicare il tasso base della Bce, oppure ad indicarlo al cliente. Sono tutte opportunità che un consumatore attento non dovrà farsi sfuggire a partire dai prossimi mesi: chiedendo alla banca di ridurre lo spread o di applicare condizioni migliorative, e poi valutando offerte concorrenti.

La difesa dei redditi bassi.

Il governo, con la carta-acquisti e il bonus famiglie, ha già stanziato oltre 6 miliardi di euro per difendere i redditi più bassi e i nuclei familiari numerosi, fino a redditi complessivi da 35 mila euro.
Gli incentivi alle aziende. La manovra comprende anche la detraibilità dell’Irap e la ridefinizione degli studi di settore per aziende e professionisti.

Riaprono i grandi cantieri.

La decisione del Cipe ha aggiunto 16,6 miliardi agli 11 già stanziati per far ripartire immediatamente le grandi opere. Tra queste, la Salerno-Reggio Calabria, l’autostrada Tirrenica, il Mose, il completamento dell’Alta Velocità ferroviaria.

Che cosa è stato fatto di concreto in 8 mesi di Governo

Fino a mille euro a chi ne guadagna meno di 22mila.

Da 200 a mille euro per le famiglie, pensionati e lavoratori dipendenti disagiati. Per il 2009 il bonus sarà alimentato con un fondo di 2,4 miliardi. Si tratta di un bonus di 200 euro a componente del nucleo familiare con tetti differenziati a seconda dei redditi, fino a un massimo di 22mila euro. Esclusi dal beneficio i lavoratori autonomi, i titolari di partita Iva e chi ha redditi fondiari superiori a 2.500 euro. La richiesta va presentata entro il 31 gennaio con autocertificazione mediante modulo dell’Agenzia delle entrate. Nel caso di famiglie con portatori di handicap il bonus è di mille euro per redditi fino a 35mila euro. Il bonus viene erogato dal sostituto d’imposta e dagli enti pensionistici a seconda della tipologia dei richiedenti nei mesi da febbraio a maggio 2009. Nei casi in cui il bonus non è erogato da sostituti di imposta, la richiesta può essere presentata, entro il 30 giugno 2009 o con la dichiarazione dei redditi per il 2008, all’Agenzia delle entrate che provvede all’erogazione. Gli enti previdenziali e l’Agenzia delle entrate provvederanno a evitare eventuali abusi monitorando l’applicazione della norma.

Niente aumenti di luce e gas per i più deboli.

Il decreto anticrisi è attento alle esigenze delle famiglie più numerose e a basso reddito. La norma più vantaggiosa per questa tipologia socioeconomica è il blocco degli incrementi tariffari di luce e gas. A questi si aggiunge l’estensione del bonus elettricità anche al comparto del gas. Si tratta di un regime di compensazione della spesa sostenuta per la fornitura che si applica alle famiglie economicamente svantaggiate aventi diritto all’applicazione di tariffe elettriche agevolate (il cosiddetto bonus elettrico) e alle famiglie con almeno 4 figli a carico e con indice Isee (il «redditometro») non superiore a 20mila euro. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, aveva indicato in 800 milioni il beneficio complessivo derivante dall’applicazione del bonus elettricità e del bonus gas. Se la copertura della nuova agevolazione non fosse totalmente garantita, scatterà automaticamente per i titolari di utenze non domestiche un’apposita componente tariffaria destinata ad alimentare un conto gestito dalla Cassa conguaglio del settore elettrico.

Credito agevolato a giovani coppie per ogni neonato.

Tra le novità del decreto anticrisi c’è anche un prestito a tasso agevolato per i nuovi nati e per i bambini adottati. La norma favorisce l’accesso al credito delle famiglie con un figlio nato o adottato nel triennio 2009-2011. A tal fine è istituito presso la presidenza del Consiglio il Fondo di credito per i nuovi nati, definito come fondo a carattere rotativo, con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010, 2011. La nuova istituzione rilascerà garanzie dirette, anche fideiussorie, alle banche e agli intermediari finanziari. Gli oneri saranno coperti attraverso l’utilizzo delle risorse del Fondo per le politiche della famiglia. Secondo le stime contenute nella relazione tecnica, i beneficiari dovrebbero essere circa 175mila per un importo medio di 5mila euro, un tasso medio del 4% e una durata media di cinque anni. Lo scopo della misura quello di supportare le spese delle famiglie nei primi anni di vita dei bambini.

La carta con 40 euro al mese per pagare le bollette fare la spesa e avere sconti.

Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, l’ha mostrata in conferenza stampa come una preziosa reliquia. La nuova social card, che assomiglia a un bancomat, è l’«invenzione» del governo per unire sostegno alle fasce deboli e rispetto della privacy. La «carta acquisti», ricaricata ogni mese per 40 euro, consente agli incapienti di pagare le bollette, di fare acquisti e ottenere sconti. Ne beneficeranno a regime 1,3 milioni di persone per una spesa di circa 450 milioni di euro.

Congelati i pedaggi fino al 30 aprile 2009.

Tra le misure del decreto anticrisi c’è anche la sospensione degli incrementi tariffari autostradali fino al 30 aprile 2009. Gli aumenti saranno applicati a partire dal 1° maggio, mentre entro il 30 aprile, con decreto del presidente del Consiglio bisognerà approvare le misure finalizzate a creare le condizioni per accelerare la realizzazione dei piani di investimento, fermo restando quanto stabilito dalle vigenti convenzioni autostradali. L’onere, che ricadrà sui conti dell’Anas, l’agenzia governativa che vigila sul settore stradale, è stimato in 87 milioni di euro, rappresentati dai minori incassi sui sovrapprezzi dei pedaggi. Il decreto inoltre consente di estendere anche alle altre concessionarie la formula tariffaria semplificata prevista dalla nuova convenzione unica con Autostrade per l’Italia.

Abbonamenti light e soldi ai docenti che si aggiornano.

Sconti confermati per coloro che utilizzano l’autobus. La Finanziaria 2009 ha infatti riproposto la detrazione del 19% delle spese documentate per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. L’importo massimo è fissato a 250 euro annui. Anche per professori e maestri. È prevista anche una detrazione del 19% delle spese sostenute per l’auto aggiornamento e per la formazione dai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, anche non di ruolo e con incarico annuale, fino a 500 euro annui.

Retta scontata fino a 632 euro per ogni figlio.

Prorogata la detrazione ai fini Irpef per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido. In particolare, i genitori avranno diritto a un rimborso pari al 19% delle spese documentate sostenute per ogni figlio. L’importo massimo detraibile è pari a 632 euro annui per ogni figlio ospitato negli asili. Questo tipo di bonus fu introdotto, relativamente al periodo d’imposta 2005, dalla Finanziaria 2006 e successivamente esteso fino al periodo d’imposta 2007. La proroga è disposta con riferimento alle spese sostenute a partire dal 2008.

Abolita l’imposta sulla prima casa in vigore dal ’92.

Con il decreto fiscale di maggio il governo Berlusconi ha abolito l’Ici sulla prima casa per 17 milioni di famiglie. L’imposta comunale sugli immobili, introdotta come tributo straordinario dal governo Amato nel 1992 e poi confermata negli anni successivi, è rimasta in vigore solo per ville, castelli e palazzi di pregio artistico e storico e per le abitazioni signorili. Il beneficio per le tasche degli italiani è stato stimato in circa 1,7 miliardi di euro. Assieme alla detassazione dei premi e la soluzione della crisi rifiuti ha rappresentato la prima promessa elettorale mantenuta dal premier.

Lo Stato pagherà la parte di rata eccedente il 4%.

L’importo delle rate dei mutui a tasso variabile da corrispondere nel corso del 2009 non potrà essere superiore, complessivamente, a un importo calcolato al tasso del 4 per cento o, se maggiore, a un importo calcolato secondo il tasso indicato nel contratto di mutuo alla data di stipula. La differenza tra gli importi delle rate che restano a carico del mutuatario e quelli derivanti dall’applicazione delle condizioni originarie del contratto di mutuo viene corrisposta dallo Stato. La stima effettuata dal governo prevede un esborso a carico dell’erario di 350 milioni di euro.

Detassati al 10% i premi legati alla produttività.

Il decreto anticrisi prevede che per tutto il 2009 sia prorogata la detassazione dei premi aziendali varata dal governo Berlusconi in estate. La norma, però, limita la sua validità alle somme erogate dalle aziende in relazione a incrementi di produttività. Non sono più compresi gli straordinari visto l’andamento negativo dell’economia. Ma c’è anche un’estensione: il tetto di reddito dei lavoratori dipendenti del settore privato passa da 30mila a 35mila euro lordi nel 2008. Il limite complessivo del bonus è di 6mila euro lordi per dipendente.

Sgravi fiscali e Iva agevolata per l’edilizia.

La Finanziaria proroga al 2011 due agevolazioni riguardanti le attività di recupero degli immobili. In particolare, sono confermate la detrazione fiscale Irpef del 36% e l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata (10%) per le spese di ristrutturazione edilizia eseguite negli immobili a uso abitativo o per le spese sostenute dalle imprese costruttrici su interi fabbricati finalizzati al recupero del patrimonio edilizio. Il bonus sarà valido per le porzioni di immobili acquistati fino al 30 giugno 2012 e facenti parte di fabbricati ristrutturati entro fine 2011.

MESSA ALL'ILVA






Ieri, con la Messa celebrata dall’arcivescovo mons. Papa all’interno dell’ex tubificio elicoidale dell’Ilva, teletrasmessa in diretta su Rai 1, si sono concluse le celebrazioni per il 40° della visita di Paolo VI all’Italsider la notte di Natale del ’68. Alla celebrazione, con–celebrata con il vicario, mons. Franco Castel–lana, don Donato Palazzo, cappellano Italsider nel Ô68, padre Nicola Prezioso, attuale cappellano, e don Emanuele Ferro, direttore del “Nuovo Dialogo”, erano presenti Emilio Riva e il figlio Fabio, le autorità e 1600 tra operai e rispettive famiglie. I canti sono stati eseguiti dal Coro diocesano diretto dal maestro Nicola Locritani, mentre il servizio all’altare è stato svolto dai seminaristi teologi della diocesi, guidati da mons. Mi–mino Quaranta e da don Marco Gerardo. Il servizio d’ordine è stato assicurato dall’Unitalsi. Sul fondo del presbiterio campeggiavano una croce in ferro realizzata da un operaio Ilva e un grande calice, realizzato con una paiola, sormontato da una grande ostia. Le offerte all’altare sono state portate da famiglie di operai. All’omelia mons. Papa ha parlato del valore della Famiglia, nel giorno della festa della Santa Famiglia, e del Lavoro, come binomio necessario per lo sviluppo della persona umana. Ha ricordato la visita di Paolo VI e ha fatto presente come, rispetto a 40 anni fa, siano mutate le condizioni sociali. Oggi, infatti, manca l’ottimismo culturale e i nuovi problemi si chiamano bioetica e giustizia sociale. Ha concluso dicendo che la Chiesa tarantina, sull’esempio di Paolo VI, sarà vicina al mondo del Lavoro senza invasione di campo. Ha, infine, ricordato che la situazione è critica, ma che non mancherà a nessuno la speranza e la grazia dell’amore. Papa Benedetto ha inviato un telegramma letto da mons. Castellana e da piazza San Pietro ha ricordato l’evento tarantino ribadendo le sue preoccupazioni per il lavoro precario e per la salvaguardia della dignità del lavoro. A conclusione della cerimonia Riva ha auspicato nel futuro lavoro per tutti, anche se adesso, ha aggiunto, il lavoro è poco. Il probema resta quello della crisi internazionale dell’acciaio, che ha costretto l’azienda a ridurre la produzione e a ricorrere alla cassa integrazione. Antonio Fornaro

lunedì 29 dicembre 2008

2008: L'ANNO DELLA SVOLTA

Per l’Italia il 2008 è stato l’anno della svolta, perché i cittadini col voto di aprile hanno scelto di semplificare la rappresentanza politica votando in massa per modernizzare il Paese. Il 70% degli elettori ha infatti votato per i due principali partiti rafforzando il bipolarismo.
La politica ha il dovere di seguire le indicazioni del popolo, ha la responsabilità di decidere ma anche il dovere di ascoltare, e oggi deve capire che non può tornare indietro, perché la gente considera il bipolarismo un processo irreversibile. Purtroppo la politica italiana resta un’anatra zoppa: ad una maggioranza forte e un governo che governa, si contrappone l’opposizione prigioniera dei vecchi schemi ideologici.

I buoni propositi di inizio legislatura sono infatti durati lo spazio di una primavera, e questo è ancora più grave di fronte alla crisi internazionale in atto. Per superare questa crisi c’è infatti bisogno del contributo di tutti. Il governo centrale non può essere il solo soggetto chiamato ad operare. Ogni istituzione, pubblica e privata, deve cooperare per attutire gli effetti della recessione che sta colpendo l’Occidente.

Il governo la sua parte la sta facendo, e ha avuto il merito di saper prevedere lo tsunami finanziario che stava arrivando, blindando per tre anni il bilancio dello Stato con una manovra senza precedenti. Berlusconi e Tremonti si sono poi mossi per primi, in Europa e nel mondo, indicando la strada da seguire per rassicurare i risparmiatori, mettere al sicuro il sistema bancario, garantire liquidità alle imprese e varare aiuti per le fasce sociali più deboli. Eppure la sinistra ha accusato il governo di fare solo annunci, senza tener conto che le riforme richiedono fermezza nei propositi e gradualità di applicazione, come sta avvenendo - ad esempio - per quella della scuola.

Un’opposizione che si definisce riformista non può tenere un atteggiamento sistematico di chiusura alle riforme necessarie per rinfocolare lo scontro sociale, che specialmente ora è un esercizio irresponsabile, perché si riverbera contro le fasce più deboli della popolazione.
Da quale pulpito viene al governo l’accusa di immobilismo! Sembrano oramai passati anni luce, ma vogliamo ricordarci invece come fino alla primavera scorsa ci sia stato un governo affetto da paralisi totale, bloccato dalle sue enormi contraddizioni e congelato da un sistema (quello sì perfetto) di veti incrociati? Vogliamo ricordarci cosa possono avere significato un paio d’anni così mentre il resto del mondo viaggiava a velocità supersonica, nonostante si stesse preparando la crisi finanziaria?

Detto questo, nel tracciare il bilancio del 2008, occorre ricordare sempre due cose.
Primo. Anche se sembra una vita, il governo Berlusconi è al lavoro da neppure sei mesi. E non stiamo qui a ripetere le tantissime cose fatte in un lasso di tempo pur così breve.
Secondo. Nonostante il momento di estrema difficoltà, questo governo continua a lavorare senza cullarsi sugli allori del consenso popolare che continua ad avere, ed anche questo è un dato molto significativo: nei periodi di crisi, solitamente, viene penalizzato chi è al governo, mentre nell’Italia del 2008 i sondaggi premiano l’esecutivo, a fronte di un’opposizione massimalista e inconcludente, per di più travolta dal boomerang delle inchieste giudiziarie.

Sembra in effetti di essere tornati al ’92, quando ogni mattina i giornali radio annunciavano nelle prime edizioni retate di politici implicati in casi di corruzione. La differenza è che allora i comunisti reduci dal crollo del Muro di Berlino uscirono praticamente immacolati dalle inchieste, vedendo così confermato il teorema della superiorità morale enunciato da Berlinguer, mentre oggi nell’occhio del ciclone c’è il Pd, cioè il maggior partito della sinistra.
Dopo sedici anni l’Italia ha scoperto che l’obbligatorietà dell’azione penale vale erga omnes, e non solo nei confronti di Berlusconi, delle sue aziende e del centrodestra. Il Partito democratico si era presentato sulla scena politica con due missioni: l’innovazione politica e la moralità pubblica. La prima è sicuramente fallita, mentre sulla seconda aspettiamo l’esito delle inchieste giudiziarie, perché siamo garantisti e pensiamo che al Paese non serva il ritorno al vecchio clima di Tangentopoli, in cui di notte tutti i gatti erano bigi e non si distingueva più il grano dal loglio. L’Italia ha bisogno di una politica trasparente e di una magistratura autonoma, ma non di commistioni improprie e di quel rapporto perverso tra giustizialismo e politica che ha fatto le fortune del Pd e che ora lo sta invece divorando.

domenica 28 dicembre 2008

sabato 27 dicembre 2008

IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI




Massafra, questione impianto stoccaggio rifiuti speciali: troppa demagogia



Il consiglio Comunale del Comune di Massafra lo scorso lunedì 15 dicembre con 17 voti favorevoli ha espresso parere favorevole al progetto presentato dalla società Castiglia s.r.l. riguardante la realizzazione di un impianto per lo stoccaggio provvisorio di rifiuti speciali.
Questa decisione ha dato il via ad un filone di polemiche, la maggior parte delle quali sterili e prive di nessun fondamento legislativo e di carattere tecnico.
Il Circolo della Libertà di Massafra, per porre fine a queste polemiche, vuole fornire una valida argomentazione per informare in maniera corretta i cittadini di Massafra.
Innanzitutto bisogna chiarire che l’impianto non costituirà una discarica, come numerose personalità politiche in questi giorni hanno dichiarato più volte attraverso i mezzi di stampa, bensì di un centro di stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006.
Si tratta quindi di un impianto in cui confluiranno solo temporaneamente, e non definitivamente come è nelle comuni discariche, rifiuti che a seguito di dovuti trattamenti saranno stoccati in apposite discariche.
Per quanto riguarda i rifiuti non pericolosi verranno trattati i seguenti materiali: mobili, materassi, carta, plastica, materiale metallico, vetro. Mentre per i materiali pericolosi verranno trattati i rifiuti chiamati RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
Ricordiamo che tutta la procedura e l’iter autorizzativo passerà attraverso la titolarità dell’ente provincia di Taranto e quindi spetterà allo stesso ente controllare la correttezza delle autorizzazioni e i vari pareri degli enti interessati alla conferenza dei servizi.
Va ribadito che centri simili sono già presenti nel nostro territorio e non costituiscono pericolo per la salute, al contrario evitano di abbandonare per strada gli stessi rifiuti (elettrodomestici, pneumatici e simili) e creano nuove opportunità di occupazione.
Speriamo che tutta questa polemica non sia stata creata solo per puri scopi elettorali, visto l’avvicinarsi dell’elezioni provinciali, per screditare l’attuale amministrazione comunale.
Il Circolo della Libertà di Massafra invita, chi in questi giorni ha creato in città allarmismo e preoccupazione, a manifestare il proprio dissenso senza creare demagogia, dando informazioni errate e annunciando ai cittadini l’apertura di una nuova discarica in città.

giovedì 25 dicembre 2008

AUGURI MASSAFRA


mercoledì 24 dicembre 2008

CONSIGLIO COMUNALE


In apertura di seduta il presidente del Consiglio, Gaetano Castiglia, ha risposto ad un manifesto affisso in Città, a firma dei consiglieri Monaco e arch. Cofano, che ha coinvolto un suo familiare imprenditore ed inerente al provvedimento approvato nell'ultima seduta di Consiglio del 19 dicembre u.s., relativo alla localizzazione di un impianto di stoccaggio per rifiuti speciali. I consiglieri Angela Monaco e arch. Giuseppe Cofano hanno replicato alle esternazioni del presidente. Il sindaco Tamburrano, con un accurato intervento, ha chiuso il dibattito fra di loro.
A maggioranza è stata approvata una ratifica di delibera di Giunta Comunale con oggetto una variazione al bilancio di previsione 2008. Sempre a maggioranza sono stati approvati riconoscimenti di debiti fuori bilancio in favore di alcune ditte per prestazioni e forniture eseguite e della Soprintendenza per i beni archeologici per la Puglia di Taranto. L'assessore al Personale, Fernando Pelillo, ha chiarito alcuni quesiti posti all'Amministratore da parte del consigliere Angela Monaco, con particolare riferimento ad una relazione della Funzione Pubblica avente ad oggetto concorsi e assunzioni. Pelillo ha evidenziato che tutti i passaggi adottati dall'Amministrazione sono stati valutati, ponderati ed alcune volte hanno avuto il conforto di organi superiori contabili. Siamo tranquilli – ha concluso Pelillo – di aver agito secondo le regole. Non abbiamo fatto nulla di quello che ci viene ingiustamente addebitato da un dirigente della Funzione Pubblica. Noi non faremo alcuna revoca, non danneggeremo nessun dipendente, perché, quando era possibile fare ricorso, nessuno lo ha fatto. Per noi, tutti gli atti rimangono validi. Angela Monaco ha evidenziato che è dovere del consigliere dare risposte a coloro che chiedono. Questo – ha concluso Monaco - giustifica i vari interrogativi posti e la richiesta di chiarimento.
Con lo scambio di auguri si è conclusa la seduta.


-->

martedì 23 dicembre 2008

EMERGENZA SICUREZZA



BRUCIATO NEGOZIO A MASSAFRA

Il racket ha bruciato un negozio di mobili, il “Telebazar”. Il raid incendiario, la notte scorsa in via del Santuario, nella zona nord della cittadina , non molto lontano dalla via per Martina Franca. L’esercizio commerciale finito nel mirino è di proprietà di un sessantaquat-trenne palermitamo che da tempo risiede a Massafra. In piena notte appena è stato dato l’allarme sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale e i carabinieri della locale Compagnia diretti dal capitano Lorenzo Ceccarelli. Il negozio è stato distrutto dalle fiamme con danni che superano i 40mila euro. L’incendio ha praticamente distrutto l’esercizio commerciale e reso anche inagibile l’appartamento situato al piano superiore che comunque è disabitato. Gli investigatori dell’Arma hanno ascoltato il proprietario del negozio ma non sono emersi elementi utili alle indagini. Oltre alla pista che porta al racket si ipotizza quella dei contrasti di natura personale. Un episodio particolarmente allarmante che fa emergere come i commercianti purtroppo spesso finiscano nel mirino della mala. In questi ultimi tempi a Massafra anche alcune auto sono state incendiate dai piromani. E i carabinieri della Compagnia di Massafra stanno anche lavorando per incastrare gli autori del tentativo di incendio delle settimane scorse ai danni delle autoambulanze utilizzate per il servizio di soccorso all’ospedale di Mottola. Ignoti presero di mira due autoambulanze dell’associazione e una di proprietà dell’ospedale che sono parcheggiate all’interno del nosocomio. Dopo aver scavalcato la recinzione tentarono di dar fuoco ai tre mezzi di soccorso. Non riuscirono a portare a termine il “lavoro” perchè disturbati dall’arrivo di un volontario dell’associazione che presta servizio nella struttura ospedaliera. Appena fu dato l’allarme sul posto piombarono i carabinieri i quali rinvennero vicino alle autoambulanze un bidone in plastica con all’interno liquido infiammabile. Gli investigatori dell’Arma ascoltarono il responsabile dell’associazione di volontariato il quale riferì di non aver subito minacce, nè richieste estorsive. Giovanni Nicolardi

lunedì 22 dicembre 2008

TEMPO DI CRISI



Il 5, 3% delle famiglie non ha i soldi per il cibo
Istat: marcato disagio in Sud e Isole, disuguaglianze a Nord


(ANSA) - ROMA 22 DIC - A fine 2007 e' salito a 5,3% il numero delle famiglie che nell'anno ha avuto 'momenti con insufficienti risorse per l'acquisto di cibo'.Lo dice un'indagine Istat sulla distribuzione del reddito. Dal 14,6 al 15,4% il numero delle famiglie con molte difficolta' di arrivare alla fine del mese: nel 2006 il 50% ha avuto un reddito sotto i 1.924 euro al mese. Il reddito familiare e' inferiore al dato nazionale in tutto il sud e le isole, dove c'e' un disagio marcato. Diseguaglianza anche al Nord.

INFO COMUNE DI MASSAFRA


Venerdì 2 gennaio 2009 gli Uffici comunali osserveranno la chiusura al pubblico.
I Servizi essenziali saranno comunque assicurati.

venerdì 19 dicembre 2008

STAGIONE DI PROSA 08/09


Questa mattina, presso il Palazzo De Notaristefani, il sindaco Tamburrano e l’assessore alla Cultura Giandomenico Pilolli hanno illustrato l’interessante cartellone della Stagione di Prosa 2008/2009.
“La Stagione di Prosa prossima al via – ha affermato il sindaco Tamburrano – rispecchia quell’attenzione culturale messa in atto dall’Amministrazione sin dal momento dell’insediamento. La sinergia instaurata tra Comune e Teatro Pubblico Pugliese ha dato vita ad una programmazione di ottimo livello. Anche per quest’anno - ha concluso il sindaco – il pubblico non ci farà mancare il significativo sostegno”.
L’assessore alla Cultura Giandomenico Pilolli è entrato nei dettagli degli appuntamenti teatrali, elaborati con il responsabile della programmazione del Teatro Pubblico Pugliese, Giulia Dellisanti, soffermandosi sul coinvolgimento di tutta la Città, riscontrabile già lo scorso anno nel “tutto esaurito”. “La Città – ha continuato Pilolli – segue e premia le iniziative dell’Amministrazione. Il Teatro rappresenta un momento per riflettere sulle varie problematiche giornaliere e la nostra Stagione di Prosa – ha concluso l’assessore – con le sue rappresentazioni ne rispecchia la quotidianità.
Questo il programma:
- 14 gennaio 2009 L’Altra Nora - Casa di Bambola con Lunetta Savino. Teatro Stabile delle Marche – Leart’Teatro;
- 27 gennaio 2009 Scherzi – L’Orso, tragico controvoglia, il tabacco fa male, la domanda di matrimonio con: Andrea Brambilla, Nino Formicola e Eleonora D’Urso. Cherestani Produzioni – Zuzzurro&Gaspare;
- 5 febbraio 2009 La Panne – ovvero la notte più bella della mia vita con: Gianmarco Tognazzi e Bruno Armando. Indie Occidentali;
- 25 febbraio 2009 XANAX con: Amanda Sandrelli e Blas Roca Rey. Indie Occidentali;
- 6 marzo 2009 I Ponti di Madison County con: Paola Quattrini e Ray Lovelock. Molise Spettacoli;
- 19 marzo 2009 La Rosa Tatuata con: Mariangela D’Abbraccio e Paolo Giovannucci. Teatro e Società;
- 7 aprile 2009 Orecchiette – what a wonderful place!: con Giuseppe Ciciriello, Enrico Messina e Micaela Sapienza.

Abbonamenti: I° settore €. 115,00, II° settore €. 100,00, III° settore €. 75,00
Biglietti: I° settore €. 22,00; II° settore 17,00; III settore €. 12,00; ridotto III settore €. 8,00.
Previste riduzioni III settore.
Teatro Spadaro – Piazza Dei Martiri – tel. 099.8801200.
Nei prossimi giorni saranno resi noti i punti di prevendita.

BERLUSCONI: E' TORNATO MECCANISMO MEDIATICO-GIUDIZIARIO

ROMA [ANSA] - "Si è scatenato di nuovo il meccanismo mediatico-giudiziario che non fa bene al Paese: spero che le accuse a questi esponenti della sinistra possano essere ridimensionate". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi telefonando in diretta tv su Canale 5.

La sinistra sta con il campione del giustizialismo: questa è la prova che non è cambiato nulla, che è ancora la sinistra giustizialista". Lo sostiene il premier. "Il voto abruzzese - aggiunge Berlusconi - ha dimostrato che per la sinistra quello con Di Pietro è un abbraccio mortale, come dico da tempo".

"I tempi per fare la riforma della giustizia sono immediati, il testo è pronto". Afferma il presidente del Consiglio. "Si tratta di una riforma - prosegue Berlusconi - che andrà fatta di pari passo con quella federalista".

"Questo governo ha l'appoggio degli italiani. Il suo presidente del Consiglio ha l'imbarazzante cifra di 72% dei cittadini che lo giudicano positivamente". Lo dice Berlusconi.

"Il mio punto di vista sulla crisi rispecchia la verità: la situazione è nelle mani di tutti noi, dei cittadini consumatori. Da noi dipende anche la sua scansione temporale", conclude il premier.

giovedì 18 dicembre 2008

Libro Unico per il lavoro

Libro unico per il lavoro
Da Gennaio 2009 sarà introdotto il Libro Unico per il lavoro che sostituirà i seguenti sei registri: paga, matricola, presenze, lavoro a domicilio, d’impresa (agricoltura), autotrasportatori.
Il datore del tutto sprovvisto del nuovo documento o che non lo usa correttamente rischia una sanzione da 500 a 2.500 euro.
Dal 1°gennaio 2009 l'introduzione del nuovo registro comporterà una serie di adattamenti dell'organizzazione di datori d'azienda e studi professionali per l'adeguamento dei software e dei sistemi di registrazione, tenuta e conservazione del libro unico del lavoro, in favore di una successiva più fluida gestione dell'amministrazione del personale.
Il libro unico del lavoro è stato istituito con il decreto legge 112/08 nell'ambito di un processo di ottimizzazione degli adempimenti amministrativi in materia di lavoro. L'obiettivo della norma è quello di sostituire numerosi registri (matricola, presenze, paga, registro d'impresa, libri dei lavoranti a domicilio e registro orario dell'autotrasporto) con un unico libro.
Devono essere iscritti nel libro unico i lavoratori subordinati, i collaboratori coordinati e continuativi (compresi quelli a progetto) e gli associati in partecipazione.
Non è obbligatoria la iscrizione di altre figure atipiche come i tirocinanti e i titolari di borse di studio.
Gli aspetti che meritano particolare attenzione sono quelli relativi agli obblighi e ai tempi di registrazione, nonché all'esibizione del nuovo libro e al regime sanzionatorio.
Partiamo dai lavoratori autonomi, che vanno iscritti nel mese in cui viene percepito il compenso e nel mese in cui viene effettuato il conguaglio fiscale.
I lavoratori subordinati, invece, devono essere iscritti nel libro indipendentemente dal l'effettiva percezione della retribuzione; mentre per i lavoratori intermittenti, l'iscrizione nel libro avviene nel periodo in cui avviene la "chiamata" del datore di lavoro.
L'esibizione agli organi di vigilanza varia in base al soggetto che conserva il documento: per l'azienda con sede dell'attività stabile deve essere tempestiva (anche via fax o posta elettronica) e avvenire entro la notifica del verbale di primo accesso. Per le aziende con attività mobili o itineranti, invece, il libro dovrà essere esibito entro il temine assegnato in apposita richiesta dei verbalizzanti.
Oggi la comunicazione di assunzione preventiva online costituisce il primo strumento per accertare il lavoro sommerso.
Il libro unico, infine, dovrà essere conservato presso la sede legale del datore o presso il soggetto abilitato per cinque anni dalla data dell'ultima registrazione.

I sei primati dell'Italia: i nostri punti di forza

I reali punti di forza dell’Italia di oggi
Il primato dell’economia reale sull’economia finanziaria
il primato dell’attività manifatturiera che ci vede secondi solo alla Germania;
il primato della piccola e media impresa che ha saputo conquistare la leadership di nicchie di mercato nel mondo
il primato del familismo economico che sa aggiustare consumi, risparmi e investimenti
il primato del localismo, dove la qualità comunitaria diventa un valore aggiunto del territorio
il primato della banca locale intesa come banca che interagisce attivamente con il territorio
I sei primati qui riportati, assieme alla intensità della nostra struttura industriale (8,8 imprese manifatturiere ogni mille abitanti, il doppio che in Francia e il quadruplo che in Gran Bretagna) e la crescente internazionalizzazione delle aziende hanno dato linfa alla nostra economia e ci danno tranquillità per il presente ed il futuro.

mercoledì 17 dicembre 2008

TEATRO MASSAFRA 2009



Venerdì 19 dicembre p.v. alle ore 11,00, presso il Palazzo De Notaristefani, avrà luogo la conferenza stampa di presentazione della “Stagione di Prosa 2008/09”, promossa dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
All’incontro con la stampa parteciperanno il sindaco Martino Tamburrano e l’assessore alla Cultura, Giandomenico Pilolli.
Molto interessante e accattivante il cartellone, autentica miscellanea tra “mostri sacri” e “giovani speranze”, tra “classici” e “originali”.
Calcheranno il legno del “glorioso” Teatro Spadaro attori come: Lunetta Savino (fresca di “Raccontami”), Andrea Brambilla e Nino Formica, meglio conosciuti come Zuzzurro&Gaspare, Gianmarco Tognazzi, Amanda Sandrelli, Paola Quattrini, Ray Lovelock, Mariangela D’Abbraccio e Paolo Giovannucci.

Il primo appuntamento è previsto per il 14 gennaio 2009.
Ogni dettaglio su costi, abbonamenti e biglietti per gli spettacoli e sulla completa programmazione sarà reso noto nel corso della conferenza stampa.

martedì 16 dicembre 2008

NATALE ANZIANI 2008




Il sindaco Martino Tamburrano e l’assessore Antonio Cerbino comunicano l’avvio del programma “Natale Anziani 2008”, rassegna annuale di manifestazioni e incontri dedicata ai “meno giovani” della Città e organizzata dall’Assessorato alle Politiche Sociali

MERCOLEDI 17 DICEMBRE, alle ore 18,00, presso il Teatro Comunale sito in Piazza Garibaldi, il “Gruppo Stabile Teatro Anziani” porta in scena “Ieri e Oggi”: riflessioni sul Natale. Nel corso della serata è previsto l’intervento degli alunni delle scuole elementari.

VENERDI 19 DICEMBRE, alle ore 18,30, presso il Centro Polivalente Anziani, avrà luogo l’iniziativa: “Un Natale Gioioso Insieme”, serata musicale con gli anziani dei comuni limitrofi.

SABATO 20 DICEMBRE, alle ore 18,30, presso la Sala Consiliare in Piazza Garibaldi: “NOZZE D’ORO”, appuntamento con le coppie di anziani che festeggiano i loro 50 anni di matrimonio;

MERCOLEDI 23 DICEMBRE , alle ore 18,30, presso il Centro Polivalente Anziani: Tombolata;

MARTEDI 30 DICEMBRE, alle ore 18,30, presso il Centro Polivalente anziani: “Mercante in Fiera”.
Inoltre, sempre presso il Centro Polivalente Anziani, è previsto un “Torneo di Scopa”.

Il suddetto programma è stato redatto in collaborazione con il consigliere incaricato al Settore Anziani, prof. Alessandro Giannotta, e con il Comitato di Gestione.

CONSIGLIO COMUNALE DEL 15 DICEMBRE 2008

In apertura di seduta il consigliere Giuseppe Cardillo ha chiesto di individuare le eventuali responsabilità inerenti ai lavori realizzati sulla fascia costiera massafrese e già vanificati da una mareggiata. Approvate tutte la ratifiche di delibere di Giunta Comunale aventi ad oggetto variazioni al bilancio per: utenze energia Enel mercato libero dell'energia GAS; acquisto impianto di canestri per la palestra “G. Pascoli”; liquidazione contributi per calamità naturali anno 2003 – liquidazione oneri tecnici; diverse esigenze; fornitura vestiario e ampliamento servizio verde pubblico; acquisto ausilio informatico – didattico; manutenzione immobili e viabilità. Riconosciuti anche due debiti fuori bilancio.
L'assessore all'Urbanistica Aldo Dimasi ha relazionato sul punto: “localizzazione del progetto per la realizzazione di un impianto per lo stoccaggio provvisorio di rifiuti speciali”. L'assessore ha affermato che tale impianto sarà localizzato in Zona Forcellara S. Sergio su una superficie complessiva di mq. 11425. Dimasi ha sottolineato che “non si sta approvando una variante allo strumento urbanistico, in quanto questa sarà approvata dalla Regione Puglia”. L'intervento in discussione – ha evidenziato Dimasi – è assimilabile ad una “isola ecologica” e la tipologia dei rifiuti che saranno stoccati in essa non sono pericolosi (tranne un componente rinveniente da alcuni elettrodomestici o dai computer). Il consigliere dott. Giuseppe Cofano è intervenuto chiedendo di conoscere e chiarire maggiormente il punto e tutto quanto ad esso collegato. E' intervenuto il sindaco Tamburrano affermando che lo “strumento passa attraverso una deroga urbanistica e la titolarità autorizzativa spetta all'Ente Provincia. Tutto quanto si realizza dopo l'ILVA – ha continuato il sindaco – è tutto controllato e normato, pertanto, mi sento sicuro per quanto prospettato. Qualora gli Enti preposti autorizzassero l'impianto di stoccaggio, sarà intenso e continuo controllo. Dobbiamo pensare non più solo alla raccolta – ha concluso il sindaco - ma anche al riuso del rifiuto, visto come risorsa”. Il consigliere Nicola Zanframundo ha parlato di eccesso di tranquillità, soffermandosi sul tipo di rifiuto che l'impianto lavorerà ed ha dichiarato di non comprendere l'utilità dell'impianto, anche in funzione della quantità di rifiuti da trattare e smaltire. Il consigliere Cosimo Fedele ha evidenziato la mancanza di indicazioni di importanti Enti sul discutendo atto e sul parere favorevole espresso dalla provincia inerente all'incidenza ambientale. “Sarebbe necessario - ha affermato Fedele - un maggior approfondimento della questione, anche incontrando i vertici della Provincia, titolare del procedimento”. “Non è un parco giochi – ha dichiarato il consigliere Angela Monaco – quello che stiamo localizzando. Qual'è l'utilità pubblica dell'impianto?”. Anche il capogruppo dell’UDC, Salvatore Fuggiano, ha chiesto il ritiro del punto e un incontro con la Provincia di Taranto. L'assessore all'Ecologia e Ambiente Fernando Pelillo è intervenuto chiarendo la tipologia dei rifiuti che saranno oggetto di smaltimento, su quanti ne vengono abbandonati sul territorio e come questi saranno trattati. Il consigliere Giuseppe Sportelli ha comunicato il suo voto negativo sul provvedimento (successivamente modificato dopo i chiarimenti del sindaco) in quanto manca del passaggio della Consulta. e della “partecipazione”. Dopo una sospensione di 60 minuti, si ritorna in aula con l'intervento del sindaco Tamburrano che annuncia il coinvolgimento, in sede di Conferenza di Servizi provinciale, della Consulta. Con 17 voti favorevoli e 11 contrari, il provvedimento è stato approvato dal Consiglio.

lunedì 15 dicembre 2008

State tranquilli, il maestro unico non è cancellato

State tranquilli, il maestro unico non è cancellato di Renato Farina da Libero del 12 dicembre 2008


State tranquilli, il maestro unico non è cancellato.
Potenza delle balle. Ora gira la notizia che la Gelmini è caduta, ha ceduto, è tornata indietro sul maestro unico. Non è così. Lo so che non ci credete, perché le televisioni vi hanno già intortati. Ma ho ragione io. Neanche se volesse potrebbe cambiare la pratica dell’insegnante delle elementari del tipo nuovo: c’è una legge pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale, e la sua applicazione non è in potere del ministro e dei sindacati. Invece si dice: si cambia. Sarà facoltà delle famiglie scegliere se avere il maestro unico o il tempo pieno. Così è scolpito sulle agenzie. Giusto. Peccato che non ci sia alcuna novità. È sempre stato detto e arcidetto dalla Gelmini, ma nessuno le prestava fede. Berlusconi lo ha ripetuto e arciripetuto: invano. Il decreto n. 137, articolo 4, prevede il diritto per le famiglie di optare per l’orario di 40 ore, il famoso tempo pieno. Ovvio che se l’orario di un maestro è di 22 ore, uno solo per classe non basta. Uno dirà: e allora dove stava la riforma Gelmini? La novità educativa e il risparmio di denaro consiste nel fatto che non potranno più esserci tre maestri in classe contemporaneamente; ma ce ne sarà uno solo alla volta. In tal modo c’è il maestro dominante, il perno, e intorno a lui ruotano il maestro di inglese e un altro docente, in modo da arrivare al tempo pieno. Insomma, lo Stato pagherà 40 ore di lavoro la settimana per ogni classe e non 80 ore o più come finora è accaduto. Dunque bisognerebbe mettere la Gelmini in trono e scusarsi delle accuse ingiuste che hanno messo in confusione le famiglie, invece di denunciarne i ripensamenti.


Il rinvio.
C’è un’altra notizia. Il rinvio della riforma delle superiori al 2010. Non è mica una ritirata. Calma ragazzi. Non c’è nessun sciogliete-le-righe. Non facciamo i disfattisti. Si è deciso di non giocare adesso la carta della riforma delle scuole superiori proprio perché il governo Berlusconi la vuole davvero. Prima si è anche chiesto il permesso alla Moratti, l’autrice, e lei che è una manager e persino una mamma ha detto: fate bene. Imporla subito per l’anno venturo sarebbe stato come buttarla via. Buttarla in pasto alle fiere della sinistra, che avrebbero avuto dalla loro parte le pie madri dei ragazzotti di 14 anni.Il Cavaliere e la Gelmini per rinviarla al 2010 hanno ragionato sulla base della realtà e non della teoria. Le famiglie oggi hanno già l’ansia instillata da tivù e giornali a causa di una crisi economica che non si capisce bene da che parte ci prenderà per il collo, ma tutti giurano che ci strozzerà. Ci manca solo l’arrivo dell’Uragano Letizia (Moratti) perché le sinistre riescano a creare un clima di tregenda e di angoscia tra adolescenti, mamme e zie apprensive, papà che non sanno niente ma fanno finta d’incazzarsi con governo, professori sempre pronti a lamentarsi.Stavolta peraltro avrebbero avuto ragione tutti quanti a protestare. Mi spiego. La riforma prevede la riduzione (opportunissima) del numero degli istituti tecnici (oggi abbiamo 31 denominazioni circa, sono quasi numerosi come i tipi di formaggio), l’abrogazione delle magistrali, trasformate in licei di scienze umane, una scrematura dei molti tipi di licei fioriti in questi anni. Eliminazione di discipline. Orari nuovi. Più inglese. Latino qua e là. Cose per cui la Moratti merita baci. C’è un però. Non si fa in tempo a far le cose per bene, causa l’altolà imposto al tempo di Prodi. In questi ultimi mesi scuole e prof hanno già avviato e concluso i colloqui di orientamento con gli allievi, le scuole definito le loro offerte per l’anno prossimo, dato che le iscrizioni si chiudono assai presto. I ragazzi convinti a iscriversi ad un certo tipo di liceo, si sarebbero sentiti ancora una volta presi in giro dagli adulti, un buon alibi per non fidarsi della politica, del governo. Un pretesto per disobbedire.Insomma: brava Gelmini. Ottima scelta. Non è un passo in dietro, ma una mossa che spiazza le sinistre già pronte a piantare un altro casino per sconquassare scuola e piazze. Il ministro e la commissione parlamentare (ci sono dentro pure io) ascolteranno i professori che sono impegnati da anni, potranno valutare quali esperimenti sono validi e quali da buttare via. È così che si lavora in politica dopo le ideologie sessantottine. Non applicando la carta alla vita, ma attingendo dall’esperienza.Questo è un governo rivoluzionario perché ha capito che i cambiamenti si fanno aggiustando le cose, rimettendo al centro il buon senso e la sana tradizione invece che proclamando i miracoli e i ribaltamenti in quattro e quattr’otto.Con il decreto Gelmini sulle scuole elementari, con intelligenza, con due o tre tocchi, il ministro dell’Istruzione ha fatto la più grande riforma con una paginetta semplicissima. Ripeto. Non più tre maestri in classe, ma uno solo, con l’apporto di altre ore di inglese e religione con altri maestri. Il voto in decimali, la condotta, la riduzione del costo dei libri, il grembiule per un ordine e un senso di appartenenza, l’educazione civica. Tempo pieno garantito. E si parte subito. Un passo, due passi: diceva Lenin che di rivoluzioni capiva…


Guai in vista.
Intanto prepariamoci a un altro chiasso indiavolato. C’è in discussione il decreto sull’università della medesima Gelmini: è un rimedio necessario e urgente alla logica baronale vigente nei concorsi per professori ordinari e associati. Incrementa inoltre in modo sostanziale i fondi destinati al diritto allo studio. Ha dunque tutti i crismi per essere appoggiata anche dall’opposizione. Del resto le scelte della Gelmini, approdate al Senato, sono state condivise da autorevoli esponenti della sinistra, ad esempio dal democratico Nicola Rossi. Eppure pur di crearsi spazio di manovra in piazza la sinistra ha votato contro. Lo scopo evidente è quello di preparare manifestazioni studentesche e una protesta da cavalcare a prescindere da qualsiasi contenuto. Per la stessa ragione si sta opponendo alla Camera, in ogni commissione, con ogni pretesto e con argomentazioni estremistiche, così da screditare il governo e la maggioranza con uno spirito da falsari e versare benzina sui disagi degli studenti. Prepariamoci alla piazza incendiata in nome dell’università dei baroni. Non buttiamo la riforma Moratti in quel falò.

domenica 14 dicembre 2008

BERLUSCONI: Il risultato ottenuto dal nostro governo sul pacchetto clima-energia è straordinario

“Il governo guidato da Silvio Berlusconi ha ottenuto sul pacchetto clima-energia un risultato straordinario rispetto alla base del precedente governo, assolutamente negativa per gli interessi del nostro paese". Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio europeo di Bruxelles, criticando il suo predecessore Romano Prodi, che nel marzo 2007 aveva siglato l’accordo politico sul pacchetto Ue per la lotta al surriscaldamento globale.”Oggi l’Italia ha conseguito un risultato pieno, assolutamente soddisfacente, e credo che anche questa volta la nostra abilita’ tattica abbia pagato, ci abbia consentito di avere una grande affermazione anche di autorevolezza nei confronti degli altri membri del Consiglio".
Berlusconi ha sottolineato come il Consiglio abbia accolto tutte le principali richieste italiane: "’Sono soddisfatto per il lavoro fatto, che non e’ solo opera del presidente del Consiglio ma e’ frutto di un lavoro di squadra che ha consentito questo risultato straordinario. La grande vittoria dell’Italia consiste nell’aver convinto gli Stati membri a rivedere le misure sull’ambiente nel marzo 2010. Le misure definite oggi andranno in vigore dal 2013 in avanti, ma dopo la Conferenza mondiale sul clima di Copenaghen di fine 2009 "gia’ nel marzo 2010, ci sara’ una rivisitazione globale di queste misure sulla base dei risultati di quella Conferenza. Questo significa che se a Copenaghen gli altri grandi emittitori di CO2, Usa in testa dopo Cina e India, non fossero in accordo con le misure assunte dall’Europa, noi potremmo rivisitare l’intero pacchetto e adeguarlo alle decisioni degli altri. Il risultato raggiunto a Bruxelles e’ un risultato pieno. L’Europa, come punto di forza dell’Occidente, si pone come esempio paradigmatico per gli altri Paesi" e "diventa portabandiera di questa esigenza di intervento sui cambiamenti climatici, sulla riduzione dell’anidride carbonica, sul risparmio energetico, sulla creazione di energia attraverso fonti rinnovabili".

venerdì 12 dicembre 2008

IL POPOLO DELLA LIBERTA' SCEGLIE I DELEGATI: Al via 10 mila gazebo

Il coordinatore nazionale di Forza Italia Denis Verdini e il ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa, hanno presentato la mobilitazione dei 10.000 gazebo che verranno allestiti nelle piazze italiane per la scelta dei delegati al congresso unitario del Pdl previsto per la meta’ di marzo.

All’insegna del messaggio “il Popolo delle Liberta’ sceglie i suoi delegati”, i gazebo saranno presenti il 13 e il 14 dicembre e il 20 e 21 dicembre. Su un totale di 6.000 delegati, 3.100 saranno scelti dai cittadini che andranno ai gazebo per esprimere le loro preferenze e mentre gli altri verranno scelti secondo le regole interne dei partiti.
Dei 3.100 delegati, quelli di An sono 300 mentre gli altri 2.800 rappresentano Forza Italia e i gli altri partiti alleati del Pdl. Ancora non e’ stato definito il luogo per il congresso unitario. "Stiamo verificando le diverse situazioni logistiche - hanno affermato Verdini e La Russa - e abbiamo fatto la pre-prenotazione in 5 citta"’. Ai gazebo, dove i simpatizzanti potranno pre-aderire al Pdl, saranno consegnate due schede. "Sulla prima - ha spiegato La Russa - si chiedera’ di esprimere un si’ o un no alla lista frutto della selezione della classe dirigente dei partiti. Nella seconda lista i cittadini potranno indicare nomi alternativi. Se la lista predisposta non ricevera’ il 50% dei voti verra’ cassata e subentreranno i nominativi indicati dai cittadini nell’altra scheda".

giovedì 11 dicembre 2008

Meglio i tecnici dei dottori in comunicazione

Libero Quotidiano di martedì 9 dicembre 2008Intervista a Mariastella Gelmini - "Meglio i tecnici dei dottori in comunicazione"di Dama Salvatore - Mariniello Ginmario________________________________________

Il ministro e l'università «Meglio i tecnici dei dottori in comunicazione» La Gelmini boccia la proliferazione dei corsi di laurea: «Troppi sono distanti dal mondo del lavoro»
ROMA. L'appuntamento è nella sede del ministero dell'Università, all'Eur. Il centro storico è invaso dagli studenti che manifestano contro il governo. Lei, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, lavora. Serena. Sul tavolo, nel suo ufficio, le linee guida della prossima riforma, quella che cambierà il sistema universitario.

Ogni ministro dell'Istruzione si è dovuto confrontare con la piazza. Quali sono isuoi punti fermi, peri quali è pronta a sfidare la piazza?
Comprendo alcune preoccupazioni dei giovani, legate a un clima di incertezza e a una difficoltà nel trovare lavoro. Capisco il disagio dei giovani, ma credo che oggi per la prima volta dopo tanti decenni - una generazione ha meno opportunità rispetto a quella precedente. Io voglio voltare pagina. Per molti anni la scuola è stata utilizzata come un ammortizzatore sociale. La funzione educativa è scivolata in secondo piano, complice anche una certa cultura del 68 che ha fatto del 18 politico un elemento di falso egualitarismo. Oggi abbiamo il dovere di affrontare i problemi. Non vorrei farlo da sola. Ma con studenti, insegnanti e famiglie. Per non possiamo trincerarci o nasconderci dietro la penuria delle risorse, perché non è vero. Nella scuola noi spendiamo tanto quanto la Germania, ma nelle classifiche internazionali siamo agli ultimi posti. E lo stesso vale per l'università. Non compare una università italiana nelle prime 100 a livello internazionale. Quando poi si dice che la mia scuola guarda al passato perché riscopre il grembiule, il voto in condotta, lo studio della Costituzione, i voti o il maestro prevalente, io credo che dobbiamo intenderci: la serietà, l'impegno negli studi, il rispetto degli altri, la valutazione del comportamento, il rispetto per i professori, credo siano valori assolutamente attuali.


In Inghilterra, il 25 per cento delle risorse destinate all'Università viene assegnato ai singoli. Perché non importare questo modello?
Nel decreto 180 che ho presentato al Senato, per la prima volta allochiamo 500 milioni di euro sulla base della qualità della ricerca. Inauguriamo un principio: basta con le risorse distribuite a pioggia a tutti gli atenei. Una parte - il 7 per cento del fondo di finanziamento ordinario delle università - verrà utilizzato per premiare la qualità della ricerca.

L'obiettivo è arrivare al 30 per cento?
Si, è vero. In tal senso ho ripreso il lavoro dei miei predecessori. Il ministro Moratti, per esempio, aveva costituito il Civr, Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca, che aveva già predisposto una prima valutazione di tutti gli atenei di Italia. Ho intenzione di capitalizzare quel lavoro e distribuire i primi 500 milioni di euro sulla base di quegli indicatori, ai quali ovviamente se ne aggiungeranno altri, come ad esempio la capacità degli atenei di agevolare l'ingresso dei ragazzi nel mondo del lavoro.

Le tasse universitarie nel nostro Paese sono le pi basse di Europa. Saranno liberalizzate?
Voglio spiegare senza equivoci che non c'è nessuna volontà da parte di questo governo di elevare la contribuzione studentesca. Molti hanno interpretato la possibilità della costituzione di fondazioni universitarie come la volontà di scardinare il sistema pubblico, come tentativo di privatizzare l'università. Niente di pi falso. Il governo non vuole aumentare le tasse agli studenti.

Tanti economisti propongono di alzare le rette per responsabilizzare le famiglie di fronte alla scelta dell'università per i propri figli. Lei?
E’ un approccio prematuro. In questo momento è prioritario richiamare le università a un grande sforzo per impiegare meglio le risorse che hanno a disposizione Insomma, nessun aumento delle tasse.

Il 90 per cento dei fondi alle università va in stipendi. Come è possibile spostare le risorse dai baroni agli studenti?
Innanzitutto fermando il proliferare dei corsi di laurea. Noi ne abbiamo addirittura 5500 e l'avere oggi 170 mila insegnamenti dà l'idea di una offerta formativa da ripensare. Abbiamo un'università molto autoreferenziale, più calibrata sulle esigenze dei professori. Noi vogliamo mettere al centro gli studenti. Nel decreto legge riusciremo per la prima volta ad avere risorse sufficienti per dare una borsa di studio a tutti i ragazzi capaci e meritevoli. E abbiamo stanziato una prima somma per glii alloggi universitari.

La proliferazione di atenei e sedi distaccate è un fenomeno da contrastare?
Abbiamo circa 320 sedi distaccate. E un'anomalia tutta italiana L'università sotto casa vuol dire un'università dove in genere si fa poca ricerca e quindi poco qualificata. Bisogna invertire il trend e razionalizzare. E ridistribuire le risorse risparmiate sulle residenze per gli studenti.

In Italia 8 laureati su 10 si inseriscono in contesti lavorativi totalmente differenti da quelli per i quali hanno studiato. Quanto è utile l'università italiana?
Intanto un dato, ancora più allarmante: il 50 per cento dei ragazzi che si iscrivono all'università non conseguono la laurea, neanche quella triennale. E spesso il titolo di studio non è garanzia di inserimento nel mondo del lavoro. Faccio un esempio: il moltiplicarsi dei corsi di laurea in comunicazione è quanto di più inutile ci possa essere. Mi batto per una scuola e una università che rispettino e garantiscano le aspettative degli studenti: chi si iscrive a un corso di laurea o a una scuola superiore si aspetta che al termine del proprio percorso quella laurea, quel diploma o quella qualifica siano spendibili nel mondo del lavoro. A tal fine intendo valorizzare molto anche l'istruzione tecnica e la formazione professionale accanto al sistema dei licei. Le imprese italiane ogni anno richiedono 200 mila professionalità tecniche, mentre la scuola italiana ne sforna 135 mila.

Altro problema: lo scarso flusso di informazioni riguardo i singoli atenei. In Italia non si sa quante persone lavorano dopo tre anni dalla laurea.
Per questo va potenziato l'orientamento. Nel rispetto della libertà di scelta di ogni ragazzo di iscriversi alla facoltà o al corso che preferisce, credo per che sia corretto informare gli studenti sulle diverse opportunità di lavoro susseguenti a una laurea e a un diploma piuttosto che ad un altro. Dobbiamo cominciare a sintonizzarci con le necessità del mondo del lavoro. Poi se una persona è portata per gli studi umanistici è giusto che pèrsegua quella strada, ma è corretto anche che sappia che avrà meno opportunità rispetto ad una laurea scientifica.

La manovra economica permette alle Università di trasformarsi in fondazioni. Che interesse possono avere i grandi atenei ad avvalersi di questa possibilità?
La proposta di consentire alle università di trasformarsi in fondazioni amplia semplicemente la facoltà di scelta, senza per questo essere un imperativo o un obbligo. Staremo a vedere: io so che alcuni politecnici stanno perseguendo questa strada. E vi dir , non sono né particolarmente entusiasta né particolarmente preoccupata: dico solo che nel nostro paese c'è troppa paura di cambiare. Paura immotivata.

Spesso si parla di fuga di cervelli. Una strada per incentivare le intelligenze italiane che si fanno valere all'estero non potrebbe essere la liberalizzazione degli stipendi dei docenti?
Dobbiamo procedere per gradi. Mi accontenterei in questa prima fase di puntare a un corretto utilizzo delle risorse in ragione del merito e della qualità della ricerca. Poi abbiamo iniziato anche un importante ricambio generazionale dentro le università: grazie al decreto 180 che allenta il blocco del turnover, le università saranno costrette a dare maggiori spazi ai giovani. Verranno assunti 4.000 ricercatori déntro l'università grazie al decreto che è stato approvato dal consiglio dei ministri. Sono molte le cose da fare, ma non si può farle tutte in poco tempo.

A proposito dei concorsi universitari non crede che una soluzione radicale, la loro abolizione, possa risolvere il problema delle clientele e del baronato all'interno degli atenei?
Intanto va detto che siamo intervenuti su concorsi già banditi e quindi il margine di manovra è stato molto limitato. Abbiamo concretizzato la nostra volontà di rendere trasparente la composizione e i criteri che presiedono alla composizione delle commissioni che valutano i candidati. In tal senso va la nostra scelta del sorteggio dei componenti la commissione esaminatrice. Avrei voluto eliminare anche la doppia idoneità ma non è stato possibile, perché ci sarebbe stato il rischio di esser travolti dai ricorsi.

Cosa ne pensa dei prestiti agli studenti? È uno strumento che può dare opportunità ai giovani che non sono “figli di” ?
Ho inserito i prestiti d'onore nelle linee guida. E ho già avuto alcuni incontri con importanti istituti di credito che si sono detti disponibili a finanziare questa tipologia di aiuto agli studenti.

E' favorevole alle università a numero chiuso?
Il problema della didattica è innanzitutto legato ad una cattiva organizzazione dell'università, pi che al numero chiuso. Occorre valutare anche l'edilizia universitaria per determinare la qualità della didattica. Abbiamo bisogno di considerare tutta una serie di parametri, perché se ci sono tanti iscritti in una facoltà è chiaro che la stessa facoltà dovrebbe accettarne un numero in funzione della qualità della didattica.

Abolizione del valore legale del titolo di studio: non pensa che, sia l'approdo naturale alla fine del percorso di riforma?
Se vogliamo immettere dosi di concorrenza nel mondo dell'università e se si vuole elevare la qualità media dell'istruzione terziaria, si arriverà all'abolizione del valore legale. E sinceramente credo sia mio strumento importante per migliorare il sistema.

Precari. Se ne parla tanto, si paventano epurazioni nel mondo della scuola. Come stanno le cose?
Ho ereditato mi numero di precari non definito ma certamente gigantesco, sia nella scuola che nell'università. E il frutto avvelenato dei tanti sì della politica. Sì che la politica non poteva permettersi. Eppure si è preferito continuare a bandire concorsi e promettere posti di lavoro a tutti, anziché calcolare il fabbisogno effettivo della scuola e della università in termini di risorse economiche e umane. Il risultato che queste persone - prese in giro dalla politica del passato - oggi si ritrovano in mano ben poca cosa, perché fare qualche supplenza, arrabattarsi dopo tanti anni senza avere garanzie vuoi dire creare precarietà. Il governo, con il ministro Brunetta e il ministro Sacconi, sta cercando di individuare delle soluzioni. Anche se assorbire tutto questo precariato è davvero una missione impossibile.

martedì 9 dicembre 2008

ALFANO: Abbiamo i numeri per fare la riforma della guistizia da soli

"Lo scontro tra procure fa emergere qualcosa di gravissimo e incomprensibile per i cittadini, crea allarme e confusione. Dobbiamo, invece, preservare la fiducia dei cittadini nella giustizia". Cosi’ si è espresso in un’intervista a ’Il Messaggero’, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che ha parlato di "patologie oltre ogni limite" che non fanno che confermare "l’urgenza di approvare le riforme per la giustizia con il contributo del Pd e dell’Udc, ma avendo la maggioranza i numeri e la voglia di farle da sola". Alfano, quindi, insiste "sulla seprazione delle carriere di pm e giudici" e dice di voler "rendere effettivo il principio della responsabilita’ civile dei magistrati. Gli italiani hanno approvato il principio a larga maggioranza. Ora va reso effettivo".


Alfano, intervendo sulla tempestivita’ di azione del Csm, ha osservato che "e’ il segno della piena consapevolezza che la vicenda di Catanzaro e di Salerno necessitava di un urgentissimo punto fermo, pena la delegittimazione dell’intero sistema giudiziario a cominciare dal suo apice, dal suo vertice, cioe’ dal Csm. Per questo ho apprezzato la tempestivita’ del Csm che peraltro ha fatto emergere dei risvolti inquietanti relativamente ai quali mi pare che anche a Palazzo dei Marescialli non vi sia statata alcuna reticenza.
Qui nella sostanza la politica non c’entra. Se i magistrati di Salerno indagano quelli di Catanzaro e i magistrati di Catanzaro indagano quelli di Salerno, siamo di fronte ad una patologia che va, mi si permetta, oltre ogni limite fin qui conosciuto. Tant’e’ che in quelle ore delicate non intravvedendosi un punto di chiusura del sistema delle garanzie, il capo dello Stato ha ritenuto doveroso intervenire". E sulla possibilita’ che esista ancora il partito dei giudici, il Guardasigilli afferma: "Io non so se esista ancora il partito dei giudici. Credo che le ultime vicende testimonino la persistenza in Italia di un fenomeno singolare, quello dell’abuso delle intercettazioni, sconosciuto in altri Paesi europei, che vorrei definire con una figura evocata dal professor Panebianco sul Corriere della Sera: la pesca a strascico. Ecco con la pesca a strascico qualche pesce finisce in padella, ma si uccidono molte forme di vita innocenti e si producono danni secolari all’ambiente". Su come, quindi, il governo fara’ funzionare la giustizia per i cittadini, il ministro spiega che "tre sono le questioni di fondo. Una e’ la giustizia civile: oltre 4 milioni di processi pendenti sono intollerabili, come sono intollerabili dieci anni di attesa, a volte piu’, per una sentenza definitiva. Sono danni incalcolabili per i cittadini, per la giustizia e per l’economia dell’Italia da cui gli investitori stranieri fuggono in quanto le controversie contrattuali non possono attendere anni e anni per le sentenze. Abbiamo messo in campo una riforma che e’ gia’ stata approvata alla Camera e speriamo che il Senato licenzi al piu’ presto per accelerare la soluzione delle controversie in essere e per individuare soluzioni alternative ai tribunali, come la conciliazione, la mediazione".


La seconda questione e’ il processo penale sul quale, ha sottolineato il ministro Alfano, "occorrera’ attuare pienamente l’art. 111 della Costituzione che parla del giusto processo. Siamo al lavoro e speriamo di portare correttivi significativi anche al processo penale in tempi rapidi. Mentre la terza questione riguarda "le riforme ordinamentali. Vogliamo intervenire sulla Costituzione per far si’ che la parita’ tra accusa e difesa non sia un auspicio ma la realta’. Dobbiamo far si’ che il giudice, per essere equo ed imparziale, sia tanto distante dall’avvocato quanto dal pubblico ministero". Per Alfano, inoltre, "eccetto la vicenda dell’immunita’ dei parlamentari che non ha mai fatto parte dell’agenda di governo", dalla separazione delle carriere alla riforma del Csm, dalla certezza della pena alle intercettazioni alla sveltezza del processo penale e civile, sono tutti capitoli che "a pari titolo" hanno priorita’. Il Guardsasigilli quindi interviene anche sullo stato delle carceri italiane, stracolme e occupate "per oltre un terzo da stranieri. Abbiamo deciso di costruire nuove carceri" che possano consentire "le nostre scelte di politica criminale" e garantire che "i detenuti vivano in condizioni dignitose". Alfano inoltre sottolinea di essersi gia’ impegnato a far aprire i nuovi istituti "che si possono gia’ aprire" e "i primi risultati li avremo a breve". Alfano, infine, parla di maggioranza "coesa e molto compatta nel procedere alle riforme", di un "Pd che sta facendo i conti con i risultati del governo locale" e sottolinea la volonta’ di "aprire al dialogo" sulle riforme ma anche di essere "pronti a cambiare da soli".

lunedì 8 dicembre 2008

Che cosa è la Carta Acquisti (social card)

La Carta spetta ai cittadini ultrasessantacinquenni e alle famiglie con figli di età inferiore ai 3 anni che abbiano un reddito fino a 6.000 euro. Per chi ha più di 70 anni, la soglia di reddito è 8.000 euro.
La Carta Acquisti è stata introdotta per sostenere le famiglie e le persone anziane nella spesa alimentare e per le spese domestiche di luce e gas.
La Carta Acquisti si presenta come una normale carta di pagamento elettronico, uguale a quelle già in circolazione e ampiamente diffuse nel nostro Paese. A differenza di queste, però, le spese effettuate con la Carta Acquisti, verranno addebitate non al titolare della Carta, bensì direttamente allo Stato.
La Carta potrà essere utilizzata per effettuare acquisti in tutti i negozi abilitati. Con la Carta si potranno anche avere sconti nei negozi convenzionati che sostengono il programma "Carta Acquisti". Tramite la Carta, si potrà accedere direttamente alla tariffa elettrica agevolata.
La Carta Acquisti vale 40 euro al mese. Per le domande fatte prima del 31 dicembre, la Carta sarà inizialmente caricata con 120 euro, relativi ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2008. Successivamente, nel corso del 2009, la Carta sarà caricata ogni 2 mesi con 80 euro, sulla base degli stanziamenti via via disponibili.
Per avere la Carta acquisti occorre presentare una domanda. A tutti i possibili beneficiari verrà inviata una lettera con la spiegazione su come ottenere la Carta. Per avere informazioni si può contattare il numero Verde 800.666.888.
La carta acquisti è già stata sperimentata, con enorme successo, anche in altre nazioni come Stati Uniti d’America, Polonia, Gran Bretagna ed anche Olanda.


Chi ne ha diritto
Due sono le categorie aventi diritto alla Carta Acquisti:
- Anziani con 65 anni o più
- Famiglie con bambini piccoli

Anziani con 65 anni o più: i requisiti
- Cittadini e residenti in Italia
- Con età tra i 65 e 69 anni e redditi o trattamenti pensionistici fino a 6000 euro all’anno
- Con un’età pari o superiore a 70 anni e redditi e trattamenti pensionistici fino a 8000 euro all’anno
- Con redditi personali tali da non comportare il pagamento di alcuna imposta
- Proprietari – da soli o insieme al coniuge – di una sola casa di abitazione
- Titolari – da soli o insieme al coniuge – di una sola utenza elettrica e di una sola utenza del gas
- Titolari – da soli o insieme al coniuge – di un solo autoveicolo
- Con meno di 15000 euro di risparmi in Banca, le Poste etc. – da soli o insieme al coniuge –
- La cui famiglia ha un indicatore ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) della situazione economica complessiva fino a 6000 euro

Famiglie con bambini piccoli: i requisiti
- Con figli sotto i 3 anni, cittadini e residenti in Italia (nel caso di più figli sotto i tre anni, gli accrediti si sommano)
- Proprietarie di una sola casa di abitazione
- Titolari di una sola utenza elettrica a uso domestico
- Titolari di una sola utenza elettrica a uso non domestico
- Titolari di due utenze del gas
- Proprietarie di al max due autoveicoli
- Con meno di 15000 euro di risparmi in Banca, le Poste etc.
- Con un indicatore ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) della situazione economica complessiva fino a 6000 euro

Come e dove ottenerla
Per ottenere la Carta bisognerà recarsi, a partire da dicembre, in un ufficio postale abilitato portando con se:
- Modulo di richiesta (disponibile anche sul sito del
Ministero dell’Economia e delle Finanze) complilato in ogni sua parte con i relativi allegati (in particolare un’attestazione ISEE in corso di validità)
- Originale e fotocopia del documento d’identità

Nella generalità dei casi verrà consegnata subito una Carta Acquisti. Qualora non venisse consegnata subito il cittadino potrà scegliere se ritirarla successivamente nello stesso ufficio e se farsela recapitare a casa.
La Carta, a meno di riscontri negativi nei database dell’Amministrazione sulle dichiarazioni effettuate nel modulo di richiesta, sarà utilizzabile già nel secondo giorno lavorativo successivo alla consegna.

Bonus famiglia. Cos'è e come si richiede

Che cos’è il bonus famiglia
Una somma variabile da 200 a 1.000 euro a seconda della condizione di chi lo richiede. IlBonus non costituisce reddito né ai fini fiscali né previdenziali e nemmeno ai fini del reddito-soglia per beneficiare della social card.


Chi può chiederlo
I residenti che facciano parte di una famiglia qualificata come «a basso reddito». Il bonus vieneErogato solo a uno dei componenti del nucleo familiare.


Quale reddito bisogna avere per ottenere il bonus
Fino a 35 mila euro di reddito complessivo familiare annuo:il reddito-soglia varia in funzionedel numero di componenti del nucleo familiare e della loro condizione(pensionato,portatoredi handicap e così via)come indicato nella grafica qui sopra.


Quando bisogna aver conseguito il reddito
Il decreto offre un’alternativa:si può fare riferimento al reddito ottenuto nel 2007 o a quello del2008. In base alla scelta, cambiano i termini di presentazione della domanda e di erogazione del bonus.


Chi viene considerato componente del «nucleo familiare»
Ai fini del calcolo del reddito,si considerano componenti del nucleo familiare:chi richiede ilbonus, il coniuge(che può anche non essere a carico del richiedente, ma non deve esserelegalmente ed effettivamente separato), i figli e gli altri familiari a carico, così come indicatiall’articolo12 del Testo unico delle imposte sui redditi (Dpr 917/1986).


Come si calcola il reddito familiare
Il reddito complessivo familiare si calcola sommando i redditi complessivi ottenuti daicomponenti del nucleo familiare, calcolati secondo quanto previsto dall’articolo 8 del Testo unicodelle imposte sui redditi (Dpr 917/1986).


Quali categorie di reddito vanno sommate
Per poter accedere al bonus occorre che al reddito familiare contribuiscano soltanto redditidelle seguenti tipologie:
- i redditi da lavoro dipendente;
- le pensioni di ogni tipo e gli assegni equiparati;
- i compensi percepiti,entro i limiti dei salari correnti maggioratidel20%,dai lavoratori soci delle cooperative di produzione e lavoro,delle cooperative di servizi, agricole e di prima trasformazione e delle cooperative della piccola pesca; - le somme,a qualunque titolo percepite,anche sotto forma di erogazioni liberali,quale compenso per gli incarichi di amministratore,sindaco o revisore di società,associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica, per la collaborazione con giornali e simili,per la partecipazione a collegi e commissioni;
- le somme percepite in relazione ad altri rapporti di collaborazione riguardanti la prestazione di attività svolte senza vincolo di subordinazione nel quadro di un rapporto unitario e continuativo senza impiego di mezzi organizzati e con retribuzione periodica prestabilita, sempre che gli incarichi o le collaborazioni non rientrino nei compiti istituzionali compresi nell’attività di lavoro dipendente o nell’oggetto dell’arte o professione esercitate dal contribuente, di cui all’articolo53, comma1,del Testo unico delle imposte sui redditi (Dpr 22 dicembre 1986, n.917), ossia lavoro autonomo;
- le remunerazioni dei sacerdoti, previste dalla legge 222 del 1985, e le congrue e i supplementi di congrua previsti dalla legge 26 luglio 343 del 1974;
- i compensi percepiti dalle persone impegnate in lavori socialmente utili;
gli assegni periodici corrisposti al coniuge, esclusi quelli destinati al mantenimento dei figli, a seguito di separazione legale ed effettiva,di scioglimento o annullamento del matrimonio o di cessazione dei suoi effetti civili, nella misura in cui risultano da provvedimenti dell’autorità giudiziaria;
- i redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente e i redditi derivanti da attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente,qualora percepiti dai soggetti a carico del richiedente o dal coniuge non a carico;
- i redditi fondiari, ma solo a patto che siano stati percepiti insieme con i redditi delle categorie precedenti (in«coacervo», recita il decreto) e a patto che il loro ammontare non sia superiore a 2.500euro.


Come si ottiene il bonus
Il bonus non è automatico ma deve essere richiesto. Per farlo, bisogna presentare una domandanella quale il richiedente "autocertifica" i seguenti elementi:
- il coniuge non a carico e il suo codice fiscale;
- i figli, gli altri familiari a carico, la relazione di parentela e il loro codice fiscale;
- il fatto che il reddito complessivo familiare rientra nei limiti richiesti dal decreto e il periodo d’imposta –2007 o 2008 – in cui è stato realizzato il reddito.
A norma del Dpr 445/2000, richiamato nel decreto, l’autocertificazione può essere fatta allegando alla richiesta la fotocopia sottoscritta di un documento d’identità.


Il modulo per la domanda
Per presentare la richiesta del bonus bisognerà utilizzare il modello che sarà approvatodall’agenzia delle Entrate entro10 giorni dall’entrata in vigore del decreto:probabilmente entro lametà di dicembre.


A chi va presentata la richiesta ed entro quale termine
Se si fa richiesta sulla base del reddito ottenuto nel 2007. La domanda va presentata entro il 31gennaio 2009 ai sostituti d’imposta, cioè il datore di lavoro privato o pubblico del richiedente o l’ente previdenziale che gli versa la pensione. In tutti i casi in cui il beneficio non è erogato dai sostituti d’imposta, la richiesta può essere presentata all’agenzia delle Entrate in via telematica entro il 31 marzo 2009.
Se si fa richiesta sulla base del reddito ottenuto nel2008. La domanda va presentata entro il 31marzo 2009 ai sostituti d’imposta o agli enti previdenziali.
In tutti i casi in cui il beneficio non è erogato dai sostituti d’imposta, la richiesta può essere presentata: in via telematica all’agenzia delle Entrate entro il 30 giugno 2009; con la dichiarazione dei redditi 2008.


Le modalità di invio della domanda
In tutti i casi la richiesta può essere presentata anche tramite dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali, consulenti del lavoro e centri di assistenza fiscale, ai quali – precisa il decreto – non spetta alcun compenso.


Da chi e quando viene erogato il bonus
Se la richiesta è stata presentata sulla base del reddito ottenuto nel 2007 Il bonus è versato ai lavoratori dal sostituto d’imposta cui è stata presentata la richiesta (cioè dal Datore di lavoro) entro il mese di febbraio 2009. Per i pensionati, invece, il bonus è versato dall’ente previdenziale entro marzo 2009.
Se la richiesta è stata presentata sulla base del reddito ottenuto nel 2008 Il bonus è versato ai lavoratori dal sostituto d’imposta cui è stata presentata la richiesta (cioè dal datore di lavoro) entro il mese di aprile 2009. Per i pensionati, invece, il bonus è versato dall’ente previdenziale entro maggio 2009.
In tutti i casi in cui il beneficio non è erogato dai sostituti d’imposta La domanda viene inoltrata all’agenzia delle Entrate ed è il richiedente a indicare le modalità con cui desidera ricevere il bonus.


Come si stabilisce chi ha diritto al bonus
Il sostituto d’imposta eroga il beneficio secondo l’ordine di presentazione delle richieste, nei limiti del monte ritenute e contributi disponibili nel mese di febbraio 2009 (per le domande relative ai redditi ottenuti nel 2007) o nel mese di aprile 2009 (per le domande relative ai redditi ottenuti nel 2008). I datori di lavoro pubblici e gli enti previdenziali, invece,fanno riferimento al monte delle ritenute disponibile.

mercoledì 3 dicembre 2008

«Uno spreco di soldi mentre la crisi deflagra»

Martino Tamburrano, sindaco di Massafra ed esponente di Forza Italia, ha inviato una lettera aperta a Nichi Vendola, presidente della Regione, contestando l’eccessiva spesa messa in cantiere per l’iniziativa


«Onorevole Governatore, da qualche giorno la stampa quotidiana riporta la interminabile querelle tra maggioranza ed opposizione sui 6 milioni di euro che la sua giunta ha impegnato per le “Notti Bianche”. Mi sono determinato a scriverle perché rischiavo di assuefarmi alla bagarre politica e di esserne poi coinvolto come sostenitore di una parte. Sei milioni di euro sono davvero tanti per spettacoli, musiche, teatro, animazione ed altro da offrire in giro per le città capoluoghi delle province pugliesi. Non entro nel merito del cartellone e sulla validità culturale dell’operazione, ma mi domando cosa devo rispondere domani io, e tanti altri sindaci pugliesi, ai nostri concittadini che ci chiedono più servizi, meno tributi, più assistenza e così via?


I comuni ed i loro sindaci sono il terminale di tutte delle istituzioni dello Stato. Noi siamo in prima linea, viviamo ogni giorno a contatto con i cittadini sui quali ricadono gli effetti della politica del governo nazionale, regionale, provinciale e locale, però essi non vanno a Roma o a Bari o a Taranto, vengono qui dal sindaco. Cosa dobbiamo dire loro? Godiamoci questi tre giorni di “Notti Bianche” con Arbore, Venditti & company, e poi risolveremo il problema del mutuo, della casa, del salario che finisce all’inizio della terza settimana, dei servizi, dei tributi e così via… La nostra regione non è un’isola felice nel grande mare della crisi economica e finanziaria che sta travolgendo tutti i Paesi del mondo. In questo clima di incertezze, preoccupazioni e forte disagio sociale, non fosse altro per ragioni di opportunità, c’era proprio bisogno di spendere 6 milioni di euro per le “Notti Bianche”?


La Regione non può permettersi questo spreco di risorse. Il nostro territorio, in particolare, sconta ancora gravi ritardi in termini di infrastrutture, di servizi e soprattutto in tema di tutela e salvaguardia dell’am - biente. Abbiamo in provincia la più alta mortalità per neoplasie delle vie respiratorie, il sistema ospedaliero è allo sbando, le Asl battono sempre cassa e non hanno risorse sufficienti per garantire un minimo di servizi essenziali. E invece lei, espressione e rappresentate di primo piano della sinistra comunista, quella culturalmente legata alle condizioni ed alla crescita delle fasce più deboli della società, rimane volutamente assente dal baillame politico di questi giorni, come se la cosa non la riguardasse, lasciando che la questione delle “Notti Bianche” si consumi tra un suo assessore ed il capo dell’opposizione. No, caro Governatore. Lei ha la responsabilità politica e morale dei seimilioni di euro, spesa eccessiva ed inopportuna e suona come offesa alle tante e diffuse povertà delle nostre città. Nè può salvarsi l’anima con il preannunciato taglio della sua indennità mensile. Ci vuole ben altro».


[www.tamburrano.splinder.com]