Il sindaco Tamburrano (Pdl) replica al suo predecessore Cofano (Udc) che lo aveva accusato sul caso "Ecologica" di incapacità di gestire la cosa pubblica. "Bisognava pulire la città e sistemare alcune famiglie"
MASSAFRA - "L'affidamento alla ditta Ecologica fu un atto illegittimo". Agli attacchi dell’ex sindaco di Massafra, il dottor Giuseppe Cofano, in riferimento al servizio di pulizia della città. L'attuale primo cittadino risponde alzando i toni e senza risparmiare affermazioni al veleno ricche di accuse pesanti. Cofano aveva pilotato il dito contro l'Amministrazione, apostrofandola come 'incapace' di gestire la cosa pubblica. Martino Tamburrano non digerisce le querelle e controbatte pesante. Tira fuori dal cassetto la 'pratica Ecologica', che pare, in partenza, non essere stata improntata con grande maestria: "Attorno a questa vicenda ci sono delle grossissime responsabilità, anche di natura penale, che approfondirò insieme ai legali e che sono riferite proprio al dottor Cofano".
Tamburrano ne è certo, e accusa; "Nel periodo in cui il dottor Cofano era sindaco fu affidato illegittimamente un piano di impresa per la pulizia della città"'. Sotto c'era altro. Non si trattava solo di pulire la città ma anche di sistemare con un impiego alcune famiglie. Un atto nobile, se fatto alla perfezione, pericoloso se non programmato. Oggi gli Lsu, con le loro famiglie, cercano di immane difficoltà la stabilizzazione. Ancora. Nonostante quel piano di impresa: "Fu un tentativo mal destro di sistemare gli Lsu – afferma il primo cittadino - perché non dava nessuna certezza alla stabilizzazione di questa gente. Un fatto che tutti possono notare anche adesso. Inoltre non si poteva affidare alla ditta Ecologica un piano di impresa modificabile nel corso degli anni". Prevedeva la contribuzione regionale per i primi tre anni, mentre nei restanti due la Regione non avrebbe mollato un centesimo.
Tamburrano ne è certo, e accusa; "Nel periodo in cui il dottor Cofano era sindaco fu affidato illegittimamente un piano di impresa per la pulizia della città"'. Sotto c'era altro. Non si trattava solo di pulire la città ma anche di sistemare con un impiego alcune famiglie. Un atto nobile, se fatto alla perfezione, pericoloso se non programmato. Oggi gli Lsu, con le loro famiglie, cercano di immane difficoltà la stabilizzazione. Ancora. Nonostante quel piano di impresa: "Fu un tentativo mal destro di sistemare gli Lsu – afferma il primo cittadino - perché non dava nessuna certezza alla stabilizzazione di questa gente. Un fatto che tutti possono notare anche adesso. Inoltre non si poteva affidare alla ditta Ecologica un piano di impresa modificabile nel corso degli anni". Prevedeva la contribuzione regionale per i primi tre anni, mentre nei restanti due la Regione non avrebbe mollato un centesimo.
"Non si poteva continuare ad affiliare il servizio senza una ulteriore gara di appalto", specifica Tamburrano. Attacca ancora e avvisa a muso duro: "Effettuerò una verifica sul comportamento amministrativo e politico, e se ci sono responsabilità penali ed economiche del dottor Cofano sarò io per primo a denunciare tutto alla magistratura".
Le affermazione di Cofano non gli vanno giù, e non scende nemmeno quella che lui chiama 'fuga di notizie'. Nel suo intervento l'ex sindaco aveva annunciato la nomina di un commissario ad acta per la gara di appalto. Un'anticipazione che ha sorpreso il primo cittadino: "È una notizia singolare quella della nomina del commissario ad acta solo per i tempi di espletamento della gara d'appalto. Non so come abbia fatto Cofano a sapere di questa notizia, visto che solo questa mattina Paglialonga lo ha notificato al Comune. È vero che si tratta di un atto pubblico, ma credo che il primo a venirne a conoscenza debba essere il sindaco. C'è una fuga di notizie e di questa situazione investirò il Prefetto".
Il momento critico che ha vissuto Massafra, le difficoltà dovute ai molti ritardi nei confronti di altre città che hanno saputo muoversi meglio, una crescita economica stentata che ora prova a ripulire, tante situazioni ancora da risolvere. Tamburrano vede le responsabilità, portando alcuni esempi: "In questa città si vive lo scempio dal punta di vista ambientale, da addebitare alle responsabilità di una gestione non oculata del dottor Cofano nei periodo in cui è stato sindaco. Sono tante le sue responsabilità, e la gente si è accorta che i marciapiedi non potevano bastare. Serviva una politica di sviluppo più ampia, che coinvolgesse tutti. Non è stata fatta una programmazione della sicurezza, e infatti per due volte siamo stati investiti dall'alluvione, mentre oggi Massafra è più sicura e ha fogna bianca da monte a valle. Poi il fallimento del Piano Regolatore Generale, rimandato al Comune perché ritenuto strutturalmente inadeguato e non corrispondente a norme, sviluppo e alle richieste dei nostri cittadini. Anche quello è un atto eseguito dal dottor Cofano. Per non parlare dei tanti finanziamenti persi che avrebbero potuto mettere in ordine un paese in cui oggi i ritardi si notano tutti".
Il sindaco di Massafra sì dice pronto a preparare un dossier "su tutto quello che il dottor Cofano non ha fatto per questa città. Soltanto col suo apparire capocantiere ha catturato un consenso elettorale che credo in quel momento non meritasse", e chiede poi le dimissioni del consigliere dell'Udc: "Oggi è seduto in aula consiliare solo in virtù della candidatura a sindaco. Se davvero è onesto intellettualmente come dice, allora dovrebbe dimettersi e lasciare quel posto a chi può sicuramente dare un contributo migliore e di maggiore lealtà nei confronti della città". L’ultima frecciata è in direzione Provincia: "Del suo impegno non si è accorto nessuno. Non ha fatto una proposta per difendere questa città, per il Liceo Scientifico, per il ponte Cernera o per altro. Credo che abbia però percepito un buono stipendio".
Graziano Fonsino (Corriere del Giorno)
Le affermazione di Cofano non gli vanno giù, e non scende nemmeno quella che lui chiama 'fuga di notizie'. Nel suo intervento l'ex sindaco aveva annunciato la nomina di un commissario ad acta per la gara di appalto. Un'anticipazione che ha sorpreso il primo cittadino: "È una notizia singolare quella della nomina del commissario ad acta solo per i tempi di espletamento della gara d'appalto. Non so come abbia fatto Cofano a sapere di questa notizia, visto che solo questa mattina Paglialonga lo ha notificato al Comune. È vero che si tratta di un atto pubblico, ma credo che il primo a venirne a conoscenza debba essere il sindaco. C'è una fuga di notizie e di questa situazione investirò il Prefetto".
Il momento critico che ha vissuto Massafra, le difficoltà dovute ai molti ritardi nei confronti di altre città che hanno saputo muoversi meglio, una crescita economica stentata che ora prova a ripulire, tante situazioni ancora da risolvere. Tamburrano vede le responsabilità, portando alcuni esempi: "In questa città si vive lo scempio dal punta di vista ambientale, da addebitare alle responsabilità di una gestione non oculata del dottor Cofano nei periodo in cui è stato sindaco. Sono tante le sue responsabilità, e la gente si è accorta che i marciapiedi non potevano bastare. Serviva una politica di sviluppo più ampia, che coinvolgesse tutti. Non è stata fatta una programmazione della sicurezza, e infatti per due volte siamo stati investiti dall'alluvione, mentre oggi Massafra è più sicura e ha fogna bianca da monte a valle. Poi il fallimento del Piano Regolatore Generale, rimandato al Comune perché ritenuto strutturalmente inadeguato e non corrispondente a norme, sviluppo e alle richieste dei nostri cittadini. Anche quello è un atto eseguito dal dottor Cofano. Per non parlare dei tanti finanziamenti persi che avrebbero potuto mettere in ordine un paese in cui oggi i ritardi si notano tutti".
Il sindaco di Massafra sì dice pronto a preparare un dossier "su tutto quello che il dottor Cofano non ha fatto per questa città. Soltanto col suo apparire capocantiere ha catturato un consenso elettorale che credo in quel momento non meritasse", e chiede poi le dimissioni del consigliere dell'Udc: "Oggi è seduto in aula consiliare solo in virtù della candidatura a sindaco. Se davvero è onesto intellettualmente come dice, allora dovrebbe dimettersi e lasciare quel posto a chi può sicuramente dare un contributo migliore e di maggiore lealtà nei confronti della città". L’ultima frecciata è in direzione Provincia: "Del suo impegno non si è accorto nessuno. Non ha fatto una proposta per difendere questa città, per il Liceo Scientifico, per il ponte Cernera o per altro. Credo che abbia però percepito un buono stipendio".
Graziano Fonsino (Corriere del Giorno)
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