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sabato 21 giugno 2008

Il derby fra Tagliente e Tamburrano

Il centrodestra ci crede. Molto più di cinque anni fa, quando a Gianni Florido oppose Michele Tucci, che allora era l’intoccabile vicesindaco al fianco di Rossana Di Bello. In quel risultato c’erano forse le prime avvisaglie di quel che sarebbe accaduto di lì a poco quando la crisi al Comune deflagrò nella disfatta della coalizione. La candidatura di Tucci aveva diviso, lo stesso candidato gridò al tradimento. Era evidente che in quella che allora si chiamava Casa delle Libertà c’erano tensioni troppo forti da superare. Questa volta però lo scenario è diverso.

L’onda lunga del successo elettorale alle politiche potrebbe dispiegare ancora i suoi effetti da qui ad un anno, quando i tarantini saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Provincia. Ma a chi affidare la missione di riprendersi il Palazzo del Governo? Martino Tamburrano, sindaco di Massafra, si muove da candidato in pectore. Anche con dichiarazioni sorprendenti, come il suo suggerimento ai consiglieri comunali tarantini del Pdl di votare a favore del bilancio presentato dall’amministrazione Stefàno.

E’ chiaro che Tamburrano cerca una strategia di largo respiro. E’ l’uomo che cerca il dialogo oltre gli steccati di appartenenza. Vuole parlare con Cito, ma anche con l’Udc. Anche se con Scalera e con il suo concittadino Cofano i rapporti, politicamente parlando, non sarebbero idilliaci. Tamburrano — il cui vero obiettivo potrebbe anche essere l’elezione nel prossimo consiglio regionale (si vota nel 2010) — dovrà comunque guardarsi dall’agguerrita concorrenza interna. Da Taranto, infatti, scalpita Nicola Tagliente, che dalla sua ha la non secondaria caratteristica di avere cittadinanza tarantina. Ed il capoluogo vorrebbe tornare a contare qualcosa dopo il trattamento subito alle elezioni politiche, quando nessun candidato del capoluogo è stato inserito in posti utili nelle liste per la Camera ed il Senato.

La candidatura ala Provincia rappresenterebbe un’ottima compensazione. Fin qui se la maglia di candidato del Pdl dovesse essere affidata ad un uomo dell’area di Forza Italia. Ma questa scelta potrà essere compiuta solo avendo come riferimento lo scacchiere regionale. Si voterà infatti anche a Bari, Brindisi e Lecce, città nelle quali è già possibile che Forza Italia giochi un ruolo di primo piano nelle candidature. A quel punto a Taranto potrebbe entrare in gioco Alleanza Nazionale, che avrebbe già pronti due cavalli giovani ma di razza: Pietro Lospinuso e Leonardo Conserva. Se invece si vorrà puntare sulla maggiore esperienza sarebbe pronto anche il senatore Giuseppe Semeraro. E poi c’è da valutare l’incognita Cito. Che fare con il movimento dell’ex sindaco? L’ambiguo rapporto di AT6 con l’amministrazione Stefàno non farebbe spingere per la ricerca di un accordo. Ma da qui ad un anno se ne potrà parlare.



E.F. Taranto Sera

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